I Sette Peccati Capitali

 Veri significati dei 7 Peccati Capitali!

Cosa sono i 7 peccati capitali?
I 7 peccati capitali non sono altro che comportamenti umani che corrompono e allontanano dal volere del nostro spirito, dominano e manipolano la vita dell’uomo allontanandolo dalla sua vera essenza.
Vengono anche chiamati vizi, dove vizio (dal latino vitium) significa “difetto fisico”, e venne traslato e usato anche per denominare un difetto dello spirito, per descrivere al meglio questo allontanarsi dagli obiettivi della vera essenza.
Questo elenco dei 7 vizi, fu scritto da un monaco asceta di nome Evgario Pontico nella seconda metà del 300 dc. Inizialmente erano otto, poi però nel corso del si arrivò alI’odierna lista dei 7 peccati capitali.
I vizi capitali sono i 7 modi di non mettere il centro della propria esistenza in sé stessi, sono i comportamenti interiori che impediscono ogni individuo di essere libero e responsabile della propria vita e guardare il mondo con occhi propri e non attraverso gli altri.
Invidia: Significa non vedere e non valutare le possibilità intorno a sé stessi in base a quello che veramente si desidera; ci si basa sulle scelte altrui e ci si lascia influenzare, finendo per desiderare ciò che gli altri desiderano, perdendo la libertà. Non essere invidiosi significa avere il coraggio di scoprire i propri desideri e avere il coraggio di conquistarli.
Il vero significato della parola significa: vedere da dentro un altro. Essere costantemente dipendenti dal giudizio altrui ed essere attenti a ciò che agli altri piace per poter essere apprezzato.
Gola: Non è solo mangiare troppo ma il voler manipolare gli appetiti del proprio corpo, è lasciare che il corpo determini i nostri comportamenti (anche la dieta e l’esagerato esercizio). Il fisico acquista un eccesso di importanza dominando le abitudini e umore e così l’orizzonte diviene limitato e ristretto. Solitamente quando vi è un equilibrio tra corpo e mente piace ciò che serve, quando questo rapporto si interrompe e dunque non si fa più ciò di cui si ha veramente bisogno si inizia un comportamento di gola.
Lussuria: Per la cultura cattolica lussuria viene da lussureggiante: tutto ciò che fiorisce. Significa bello e rigoglioso. Cosa vuol dire allora? Vuol dire desiderare il corpo altrui e lasciar dipendere la propria vita dal corpo di un’altra persona, annullando la storia e l’io dell’altro. Si vede solo il suo corpo, e nel momento in cui l’io altrui viene spento si spegne anche il proprio, divenendo solo fisico.
Avarizia: Non è riferito ad una persona che non spende ma che viene influenzato sempre dall’aspetto economico, limitando la libertà personale per seguire un concetto stretto, limitando l’io. Avaro è anche colui che non si prende tempo per sé stesso che si giudica in base a quello che ha e non a quello che è, e quando perde qualcosa sente di perdere sé stesso.
Ira: Non è arrabbiarsi, è aver ragione. Esso rappresenta un grande limite perché in questo caso non ci si vuole muovere dalle proprie scoperte, per paura di non aver ragione, diventando così un vile. Il contrario è il coraggio di avere torto. In questo modo si diviene liberi. Non rimanendo più fermi, solo per rimanere al sicuro, arrestando la propria crescita interiore.
Accidia: La mancanza di voglia di vivere. L’accidioso usa solo il verbo dovere e non trova piacere ne ha desideri verso la vita. L’entusiasmo e l’interesse verso il mondo si spengono e si vive in automatico in una vita spenta senza scopo.
Superbia: La superbia è pensare che gli altri non meritino il proprio sforzo nel fare, dire, essere, qualsiasi cosa. Il Superbo pensa di essere così superiore e intelligente che limita il suo sforzo il più delle volte diventando mediocre proprio perché non si impegna. Molto difficile tirare fuori un Superbo da questo suo loop interiore.

M.S. fonti : Igor Sibaldi  e Libero Arbitrio

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