Lettura degli Angeli

Molti di voi conosceranno i 72 Angeli o Geni definiti anche i 72 nomi di Dio. Sono energie e programmi nei quali ci incarniamo e che, come il Tema Natale, ci danno una mappa e una conformazione precisa sulla nostra psiche, il nostro mondo emozionale e la nostra missione nella vita.

Ogni uno di noi ha 3 Angeli custodi che dominano principalmente e rispettivamente il nostro sé spirituale ed esperienza fisica sulla terra (anche missione), il corpo dei sentimenti e quello mentale. Il più conosciuto é quello di reggenza che si rintraccia con la data di nascita, gli altri due si trovano attraverso il giorno e l’ora.
Oltre alle informazioni che possiamo avere su di noi, possiamo richiamare queste energie attraverso l’invocazione e l’esortazione, che ci aiutano ad entrare in contatto con queste frequenze, affinché possiamo ricevere i programmi dalla luce.
Dico ricevere i programmi dalla luce, perché si possono ricevere anche dall’Abisso, come?
Questi influssi ricadono su di noi tutto il tempo, se noi non incanaliamo questi doni, energie, non le sublimiamo, cadono nell’abisso e ritornano a noi sotto forma di bassi impulsi ed emozioni. Questo perché ci appartengono, e tutto ciò che non si usa e che si blocca si ritorce contro di noi. Tutto ciò che non cresce, muore.
Dunque conoscere gli Angeli che ci “reggono” significa venire a conoscenza con chiarezza delle energie che ci dominano e ci conformano e quindi chiarificare anche la nostra missione, il nostro modo di sentire e pensare. Se tutti entrassimo nel massimo livello dei nostri Angeli la terra si trasformerebbe in un pianeta di amore e connessione.
Gli angeli sono collegati alle Sephirot dell’albero della vita. Ogni Angelo si occupa di cose precise di compiti precisi, e di conseguenza conoscendo i nostri Angeli conosciamo la natura e la mappa con la quale ci siamo incarnati.
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Operatrice: Maya Sebastianelli

La Storia degli Angeli o Geni
Gli Angeli dal greco Angeloi, che significa ”messaggeri” o dall’ebraico Mala’akiym, che significa ”gli inviati del regno”, sono per gli antichi una maniera di descrivere le connessioni tra cielo e terra, tra al di qua e al di là, tra ciò che è visibile e che conosciamo e ciò che è invisibile e sconosciuto.
Questi Messaggeri annunciano infatti alla persona quel qualcosa in più, portano quelle informazioni a cui da soli non potremmo avere accesso.
Essendo anche inviati del regno non solo ci informano ma possono anche agire, indicare, creare i cammini e le possibilità di azione, risvegliano la voglia di essere e di diventare. Possiamo chiamarli quindi, in poche parole Energie, poiché l’energia è la capacità di un sistema o programma, di influire su un altro sistema e programma e modificarlo. L’interazione tra questi due mondi, terreno e celeste c’è sempre, che ci piaccia o meno, che lo accettiamo o meno, che ne siamo consapevoli o meno, e questo crea una differenza, la consapevolezza porta a una conoscenza maggiore e quindi ad azioni mirate in accordo con noi e con il mondo, l’inconsapevolezza è un agire cieco e disordinato in disarmonia con la nostra natura e con il mondo.
Un po’ di Storia
Gli Angeli sono stati ricercati molto prima della nascita del cristianesimo, ai tempi degli Egiziani, cercavano di comprendere da dove provenissero queste energie sottili e se avessero un ordine ben preciso. Nell’Esodo, troviamo un fatto interessante , dove Mosè apre il mare, troviamo tre versetti del capitolo 14, quale il primo inizia con un angelo:


L’Angelo di Dio, che precedeva la carovana di Israele, cambiò posto e dal davanti passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò indietro.
Venne così a trovarsi tra le file degli Egizi la carovana di Israele. La nube era buia per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uno non poterono avvicinarsi agli altri, per tutta quella notte.
Allora Mosè protese la mano sul mare. E il Signore, durante tutta la notte, risospinse il mare con il forte vento dell’origine, rendendolo asciutto. Le acque si divisero.
Se interpretiamo questo passo nella chiave Cabalistica troveremo un fatto interessante e chiaro. In ebraico ogni versetto ha , ” stranamente”, settantadue lettere: e settantadue secondo la tradizione ebraica, sono anche le Energie angeliche che guidano gli uomini.
Secondo la tradizione ebraica, infatti, ogni individuo fin dalla nascita ha un energia angelica che guida i suoi passi. Ad ognuna di queste energie fu trovato un nome, che ne desse una definizione precisa, e questi nomi sono cifrati nei versetti. Congiungendo la prima lettera del versetto ( in ebraico ovviamente) con l’ultima del secondo, e la prima del terzo, troviamo il nome del primo angelo che esprime tutto il significato dell’angelo stesso. ( leggere il versetto 19 sopracitato).
Dunque questi versetti dell’Esodo non sono solo la descrizione di un evento leggendario ma anche l’esposizione di un metodo generale per l’attraversamento del ”Mare” che rappresenta il mondo di tutti, l’insieme delle vite altrui, e ciò che le muove, in questo mare molti vengono travolti ( come i soldati del faraone), e la corrente della vita li porta dove vuole senza che neanche se ne accorgano.
L’Esodo ti dice, Tu ( si rivolge al lettore), puoi passare, nella via dell’asciutto, dove i tuoi passi sono custoditi, se senti e sai riconoscere la voce di quel tuo ”vento dell’origine”. Tra l’altro noi siamo abituati ad immaginare che le acque si divisero in due, mentre l’Esodo non specifica affatto quante divisioni successero.
Immaginiamo che apparirono settantadue corridoi, nei quali ciascuno dei compagni di Mosè poté trovare il suo.
E così noi, possiamo scegliere di camminare lungo quel corridoio asciutto, che ci è stato aperto dal nostro Angelo reggente, oppure allontanarci e lasciarci affogare dalla corrente del ”Mare”.
Informazioni tratte dal libro di Igor Sibaldi ”Libro degli Angeli e dell’Io Celeste”